Universitat Politècnica de València - Camino de Vera, s/n
46022 Valencia - Spain ES
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Se pensiamo alla definizione di Azione troviamo, in sintesi: Fatto, atto o operazione che implica attività, movimento, in opposizione all'immobilità o all'azione non fisica. Nell'edilizia, le strutture trasmettono carichi al suolo (azioni), dove questo inizialmente rimane statico, creando una successiva resistenza (reazione) ai suddetti carichi. Sarà un obiettivo prioritario dell'architetto o dell'ingegnere cercare, attraverso il calcolo, il punto d’equilibrio ideale tra queste due diverse forze.
Quando le azioni sono personali in qualsiasi campo, scala o direzione (motivazione), possono anche avere una risposta di reazione (stimolo). In questo caso, se si tratta di atti e azioni che coinvolgono persone, anche istituzioni, non si raggiunge un equilibrio materiale, ma si produce un effetto a catena che collega gli eventi, portando a risultati inaspettati. Pensare di organizzare qualche azione a beneficio della società o della comunità con l'effetto che ci sarà una risposta favorevole, senza aspettare che accada, è un modo che ho sempre difeso nella mia gestione personale, professionale e accademica. È un privilegio seguire la catena di eventi successivi, soprattutto quando la reazione è positiva, quindi è molto più emozionante dell'azione scatenante.
L'azione del progetto Prometheus promuove la catalogazione virtuale del patrimonio architettonico di una zona di Russia (fiume Kama) vicino agli Urali. Quest’azione rivelerà un certo numero di palazzi architettonicamente ricchi distrutti durante il periodo della Rivoluzione. La reazione è stata molto positiva, innescando molte interazioni legate al progetto. Gli abitanti della zona potranno osservare com’erano i monumenti, la comunità avvierà azioni culturali, si organizzerà un percorso storico e turistico, si presenteranno i materiali e le tecniche utilizzate 100 anni fa... in definitiva, un risultato molto positivo a livello sociale e culturale.
L'azione proposta dal progetto “Reconnecting With Your Culture_RWYC” è quella d’avvicinare il patrimonio culturale ai bambini dai cinque anni. La reazione ha un ruolo speciale e rilevante di diffusione a livello sociale globalmente. Secondo i requisiti dell'Agenda 2030 sulla Cultura e all'Educazione, il valore dell'educazione e della cultura è promosso dai primi anni di vita con l'idea di raggiungere un futuro migliore. La reazione non succede solamente nell'infanzia. Si crea un'interazione diretta con i genitori, favorendo un legame familiare indivisibile di aiuto e comprensione e apprendimento per tutti. C'è una reazione aggiuntiva sotto forma d’istituzioni e scuole che danno supporto e sostegno alla scuola, oltre a risultati tangibili di grande valore umano. Il patrimonio architettonico è fondamentale non solo perché sviluppa laboratori divertenti e amichevoli, ma aggiunge la reazione sensibile alla valorizzazione di quelle costruzioni che sempre ci accompagnano e sono un'eredità di un luogo che non passa più inosservata. È un legame di conoscenza e d’identità delle persone con il loro luogo d'origine e i loro tradizioni.
http://esempidiarchitettura.it/sito/edakids-reconnecting-with-your-culture/
Le azioni corrispondenti ai workshop hanno una reazione molto immediata. Si producono un apprendimento e uno scambio di conoscenze fin dal primo momento, generando sinergie con risultati utili e molto rilevanti. Inoltre, l'interazione tra studenti universitari di diversi paesi, così come gli insegnanti, promuove una catena di eventi molto importante come, per esempio, la continuità di un workshop in un altro paese, imparando altre tecniche e sistemi quando questo workshop ha a che fare con la tecnologia applicata all'architettura, al paesaggio o all'ingegneria. Favorisce anche l'inquadramento di progetti e alternative di ricerca, s’incoraggia il lavoro multidisciplinare, per non parlare delle relazioni interpersonali che finiscono in famiglie consolidate in futuro.
https://kapadokya.edu.tr/etkinlikler/heritage-and-vernacular-architecture
Le azioni s’instaurano attraverso l'organizzazione di conferenze incitano alla curiosità fin dal primo momento. Ecco la reazione più immediata: come sarà l'oratore, cosa ci dirà, ha un nome e una fama, perché sarà. Se l'oratore entra in empatia e coinvolge, una domanda che riguarda l'organizzatore, si produce una reazione a catena di autocompiacimento da parte dello spettatore, che si collega immediatamente dando un risultato molto soddisfacente in reciprocità. Non c'è una sequenza a catena, è semplicemente essenziale e sonora (vocale), da parte di chi inizia l'azione (parlante) e una reazione non nascosta da parte di chi riceve l'azione (ascoltatore). C'è però una reazione sotto la forma di dibattito. Esattamente come accade in teatro dove l'attore diventa l'alter ego di chi parla.
L'azione corrispondente ai workshop è stata molto efficace e di grande importanza. Nasce da una proposta personale su Costruzione e Ambiente di quindici anni fa. È stata la prima volta dove, nella scuola, si sono svolte azioni future legate al riciclaggio, al riutilizzo, ai materiali ecologici, e verso l'architettura bioclimatica, dove le risorse sono la natura stessa; cioè l'orientamento, la gestione dell'aria (ventilazione), la vegetazione e la luce solare inerenti all'efficienza termica. Era un assaggio di sostenibilità. Questo è stato presentato come un modo diverso di progettare, nonostante che l'architettura in sé sia sostenibile, la reazione è stata istantanea. Si trattava di offrire argomenti nuovi a livello d’insegnamento. Per anni, la lista d'attesa è stata infinita fino a quando sono state allestite intere aule per sviluppare progetti finali sotto i suddetti argomenti. Questo, a sua volta, ha avuto una reazione nei confronti dell'insegnante (chi scrive), poiché questo feedback l’ha messo in condizione di studiare e approfondire le sue conoscenze nelle linee di lavoro richieste. La risposta o la reazione è stata fantastica. Parte degli architetti e degli ingegneri edili che oggi sviluppano la loro professione con l'attenzione e la preoccupazione per una rigorosa ed efficiente cura dell'ambiente nel settore edilizio ha vissuto quegli indimenticabili momenti d’apprendimento. In breve, è stata anche una reazione a catena, poiché la buona reputazione del workshop, l'atmosfera rilassata, il lavoro di gruppo, il contributo d’idee, la discussione su qualcosa di veramente interessante ha dato risultati nella maggior parte dei casi.
C'è un'azione particolarmente commovente nel lavoro di gruppo della materia “Scienza dei Materiali” del quarto anno di Architettura all'Università della Basilicata, nella città di Matera, la cui responsabile è la professoressa Graziella Bernardo. Qui è stata emessa una proposta che metteva in relazione i contenuti teorici della materia, i materiali, la loro composizione, il loro comportamento, la loro fabbricazione, la loro installazione, le loro caratteristiche... gli studenti dovevano proporre una soluzione con un luogo fisico reale senza tralasciare nessuno dei parametri e tenendo conto del clima (tra gli altri fattori, come la sostenibilità e del comportamento generale dei materiali scelti). La loro reazione è stata quella di accettare la sfida, consentendo il supporto di tutti gli integranti. Si sono formati gruppi di lavoro per discutere, contribuire o concordare le idee di design e dove ognuno, a seconda delle sue virtù più spiccate (calcolo, gestione del software, schizzi), ha assunto un ruolo e una responsabilità di lavoro. I risultati sono stati eccellenti, dimostrando che il lavoro di gruppo, ben distribuito e con ogni funzione assimilata, è fondamentale. Inoltre, era un modo per mettere in pratica quello che poco dopo sarebbe stato il loro inserimento al mondo del lavoro. L'approccio multidisciplinare era già stato provato.
Le azioni che iniziano attraverso l'organizzazione di conferenze incitano alla curiosità fin dal primo momento, questa è la reazione più immediata: come sarà l'oratore, cosa ci dirà, ha un nome e una fama, perché sarà, da qui, se l'oratore entra in empatia e coinvolge, una domanda che riguarda l'organizzatore, si produce una reazione a catena di autocompiacimento da parte dello spettatore, che si collega immediatamente, dando un risultato molto soddisfacente in modo reciproco. Non c'è una sequenza a catena, è semplicemente gestuale e sonora (vocale), da parte di chi inizia l'azione (parlante) e una reazione non dissimulata da parte di chi riceve l'azione (ascoltatore).Esattamente come accade in teatro dove l'attore è l'alter ego di chi parla.
Le mostre sono azioni con il solo scopo di mostrare un soggetto di studio, il processo e i risultati dello stesso. Può accadere in qualsiasi delle varianti menzionate, anche separatamente o concatenate. Di nuovo, la reazione è la curiosità di vedere e verificare novità, progressi tecnologici, prodotti sviluppati dalle aziende. C'è una reazione abbastanza frequente che è quella d’intravedere alternative, inclusione e partecipazione in un progetto, lavoro o ricerca attraverso questa informazione statica e specifica. In breve, è una chiamata silenziosa per coloro che non solo guardano, ma vedono. Così, una mostra fotografica che ho organizzato sull'opera del famoso architetto catalano Antonio Gaudí può portare lo spettatore a reagire (per curiosità) ad essere attratto dal fascino del modernismo catalano, per esempio nel caso dei mestieri artigianali, oggi quasi scomparsi, che davano quel valore distintivo al lavoro dell'architetto. Questo interesse, sotto la semplice azione di mostrare, può essere il punto di partenza per far parte di una squadra, come un incontro con qualcosa che si stava cercando e che improvvisamente appare davanti ai nostri occhi, o come uno stimolo per iniziare un'altra azione che si collega a quella originale.
